Musk. Il figlio del secolo
Non poteva che cominciare con una grottesca reductio ad hitlerum (o ad Benitum, ora che si parla della serie tv M. Il figlio del secolo) la battaglia contro la nuova presidenza Trump dei media progressisti: da due giorni su giornali, siti, tv e social si discute di un gesto che Elon Musk ha fatto parlando alla festa per l’insediamento del presidente organizzata alla Capital One Arena di Washington poche ore dopo il giuramento. Ringraziando la folla per aver scelto Trump alla ultime elezioni, il miliardario proprietario di X, Tesla e SpaceX, si è portato la mano sul cuore e poi ha teso il braccio destro con il palmo della mano rivolto verso il basso per due volte. Era un saluto nazista?, si sono chiesti autorevoli commentatori e semplici utenti social. Ovvio che sì, si sono risposti i perennemente ossessionati dal fascismo.
L’apertura della homepage di Repubblica ieri mattina, 20 gennaio 2025«80 anni dopo. Dalla Liberazione dell’Europa dal nazifascismo al ritorno della Bestia», ha twittato l’antifascista-in-chief di Repubblica Paolo Berizzi, forse provando anche il brivido della resistenza per averlo fatto proprio sul social di Musk. «Disprezzo per la storia», ha commentato telegrafico Ezio Mauro. «Che tu sia maledetto», ha minacciato © Tempi
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