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Qualche motivo c’è per gridare al rischio dittatura in Messico

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05.06.2025

Sarà l’avvocato indigeno Hugo Aguilar Ortiz il nuovo presidente della Corte suprema di giustizia del Messico dopo la prima elezione popolare nel paese latinoamericano di tutta la sua storia. Un voto che ha fatto gridare al rischio dittatura visto che, in questa parte di mondo dove la divisione dei poteri (esecutivo, legislativo e giudiziario) è tutt’altro che netta, Bolivia a parte nessun altro paese anche solo formalmente democratico usa il suffragio universale per scegliere i magistrati che devono decidere cosa è reato e cosa no.

Non bastasse, nell’elezione celebrata lo scorso fine settimana dopo un anno di polemiche feroci sia in Messico ma anche nei vicini Stati Uniti, che vedono con preoccupazione la deriva populista della giustizia nel paese con la maggiore densità mondiale di cartelli e soldati del narcotraffico che già incidono sulle elezioni politiche e figurarsi su quelle dei giudici, ha votato appena il 13 per cento degli aventi diritto, meno di 13 milioni di persone. Come se in Italia i giudici della Corte di cassazione e del Consiglio superiore della magistratura fossero nominati dagli elettori di una sola regione delle dimensioni del Lazio, visto che la popolazione del Messico supera i 130 milioni di abitanti con oltre 100 milioni di aventi diritto.

Il capo della Corte suprema e la sua vice

Aguilar Ortiz è stato........

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