«Un mondo dove Trump sostiene Putin è un mondo pericoloso»
«Sono assolutamente sconvolto» dice a Tempi Natan Sharansky dopo le prese di posizione del presidente statunitense Donald Trump contro quello ucraino Volodymyr Zelensky. «Un mondo dove un presidente americano sostiene Vladimir Putin è un mondo pericoloso».
Sharansky sa bene di cosa parla. Negli anni Ottanta fu uno dei più famosi esponenti del dissenso sovietico. Nato nel 1948 nel Donetsk ucraino (allora parte dell’Unione Sovietica e ora territorio occupato e rivendicato dai russi), era diventato, giovanissimo, il più stretto collaboratore di Andrej Sacharov, il fisico nucleare russo premio Nobel per la pace per la sua opposizione alla dittatura comunista, rinchiuso in un ospedale psichiatrico perché considerato un traditore della patria. La stessa accusa per la quale Sharansky fu condannato nel 1977 a 13 anni di lager in Siberia.
La sua colpa più grave non fu solo quella di aver fondato un comitato di dissidenti e di aver appoggiato Sacharov nella sua battaglia per i diritti umani. Sharansky, di origine ebrea, aveva chiesto un visto per Israele che gli era stato rifiutato, come a molti altri. Li chiamavano i “refusnik”, i rifiutati. Israele era uno Stato amico degli Stati Uniti e il suo progetto di viaggio fu interpretato come la prova del suo tradimento e della sua intenzione di consegnare agli americani i progetti nucleari cui aveva lavorato con Sacharov.
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