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Avanza la Morte Nera radicale. E prepara il suicidio perfetto

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28.07.2025

La Morte Nera radicale sarà completata nei tempi previsti. La Stampa pubblica i dati del numero bianco dell’Associazione Coscioni: una media di sette persone al giorno, nell’ultimo anno, ha chiamato per prendere informazioni su eutanasia, suicidio assistito e sedazione palliativa profonda. Sedicimila e trentacinque telefonate in dodici mesi; 1.707 hanno riguardato in modo specifico eutanasia e suicidio medicalmente assistito (circa cinque al giorno), 580 il modo per accedere alle procedure italiane o ottenere contatti con strutture svizzere.

Da qui, la domanda: come può la politica ignorare questi numeri? E soprattutto: come può ignorare che il 75,3% degli italiani – “tre su quattro”, atei o cattolici, di destra o di sinistra, maschi o femmine – si dice favorevole all’eutanasia, secondo una rilevazione Only Numbers curata da Alessandra Ghisleri? Un numero blindato. Ma fondato, come ricorda Panorama, su panel retribuiti e opzioni di risposta sapientemente selezionate (già nel 2019, Eurispes dava “oltre il 73% degli italiani a favore dell’eutanasia”, pure allora era il “tre su quattro”, ed ecco qui come era andata).

Il tappeto rosso della «questione di civiltà!»

La Morte Nera radicale avanza sul tappeto rosso delle buone intenzioni. La Stampa cita testimonianze strazianti, ma soprattutto afferenti alle cure palliative – che, per inciso, sono il caposaldo della legge attualmente in discussione. Una voce: «Sono seguito dalle cure palliative ma profondamente infelice per il futuro che mi attende. La prospettiva è molto dolorosa. Vorrei che mi aiutaste a morire in Italia». Per la Stampa è una «questione di civiltà».

Sempre la Stampa, sempre in prima fila: definisce «beffardo» il rinvio a settembre della discussione parlamentare sugli emendamenti al disegno di legge sul fine vita, proprio nel giorno in cui il marito di Laura Santi diffonde il video-appello che la giornalista aveva registrato poco prima di morire con suicidio assistito. «Ultimo regalo che, lei dice, fa a se stessa; ma in realtà lo fa soprattutto a noi». Così scrive il quotidiano, che condivide con l’Associazione Coscioni una singolare attenzione narrativa.

No alla legge «concordata sottobanco con il Vaticano»

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