Ventotene: Una farsa tra furboni e tromboni
I furboni e i tromboni. La politica italiana non perde mai occasione per manifestare la propria natura spassosa e ridanciana. L’ultimo esempio freschissimo è legato alla sulfurea, esagitata polemica provocata dalle frasi pronunciate alla Camera dal presidente del consiglio, molto critiche sul Manifesto di Ventotene, considerato da sempre un pilastro culturale dell’europeismo e accusato invece di essere autoritario e antidemocratico.
Ora, la premier è una politica intelligente e furba - soprattutto furba, a pensarci bene - che per sviare l’attenzione pubblica dalle profondissime divisioni della maggioranza sul tema del riarmo europeo ha pensato di mettere in scena la classica “derapata” - quella che si faceva da ragazzi in motorino per impressionare la fidanzatina sollevando nuvole di polvere sullo sterrato - e ha scelto di buttarla in caciara, come dicono dalle sue parti, con un trucchetto talmente banale al quale poteva abboccare solo un bambino. O il Pd, che in quanto a infantilismo politico non prende lezioni da nessuno. Apriti cielo, tutti ad azzuffarsi su un testo che nessuno ha letto mentre nel frattempo le magagne tra Fratelli d’Italia-Forza Italia e Lega venivano nascoste per bene sotto il tappeto.
L’operazione è riuscita, niente da dire. Ma è un’operazione mediocre. Che dimentica il memorabile aforisma del cardinale Richelieu - “Datemi sei righe scritte dal più onesto degli uomini e vi troverò qualcosa di sufficiente a farlo impiccare” -, estrapola alcune........
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