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Bergoglio e le parole sulla vita e la morte

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28.04.2025

Ci sono tanti tipi di regime. Ci sono quelli reazionari, ad esempio. Oppure quelli autocratici. O quelli teocratici. O, infine, quelli totalitari, i peggiori di tutti, come insegna il Novecento. E questi prevedono largo uso di polizia, servizi segreti, carceri e carcerieri, controlli occhiuti e soffocanti, campi di detenzione e di rieducazione e lager e gulag e sabati fascisti (o comunisti). Roba brutta, roba del secolo scorso, talmente spaventosa da ringraziare il cielo di non viverla di persona.

Ma, per quanto paradossale possa apparire, anche roba vecchia, superata, roba da “dilettanti”. Oggi non c’è più bisogno di picchiare o torturare o sparare, perché il nuovo modello di dittatura, la dittatura 4.0, la dittatura omeopatica, non prevede costrizione, ma pura e semplice manipolazione. Siamo schiavi di un pensiero unico planetario e manco ce ne accorgiamo, anzi, ne siamo ben contenti perché siamo noi i primi a nutrirlo. Nel profetico “1984” di Orwell si vietava tutto, nel molto più profetico “Il mondo nuovo” di Huxley si permetteva tutto. E qui sta la fregatura. La fregatura definitiva.

Ieri si sono celebrati i funerali del Papa. Evento planetario e commovente come pochi altri. Anche per i laici, naturalmente. O almeno per i laici che non siano degli stupidi. E nei giorni scorsi i media ci hanno inondato di notizie sul tema, come è giusto che sia. Dieci pagine, venti pagine, trenta pagine al giorno, decine e decine di telegiornali, ore e ore di dirette e interviste e dibattiti e talk show durante i quali è stato detto tutto, ma proprio tutto sulla vita di Jorge........

© La Provincia di Como