La mancata crudeltà di Turetta: «Inesperienza, termine non adatto. Ma è stata data la pena massima»
Si sarebbe potuto trovare un termine più adatto, più adeguato di «inesperienza». Ma, a conti fatti, l’aggravante della crudeltà era irrilevante ai fini della pena, osserva Antonio De Nicolo, ex procuratore capo a Trieste.
E dunque, per quanto possa essere un pugno allo stomaco pensare che le 75 coltellate di Filippo Turetta sul corpo di Giulia Cecchettin non siano state interpretate come l’intenzione di far soffrire la vittima, il magistrato goriziano non si stupisce per le motivazioni della Corte d’assise di Venezia sulla condanna all’ergastolo per omicidio premeditato.
De Nicolo, i giudici sostengono che non vi è certezza che Turetta volesse infliggere alla vittima sofferenze gratuite. Condivide?
«Quello che conta è che per Turetta c’è la pena massima. Considerato che sono stati riconosciuti i motivi abietti e futili, c’era già un’aggravante da ergastolo. Aggiungerne un’altra non avrebbe avuto alcuna influenza sulla pena, posto che non esiste un........
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