Suicidio all’europea
Giunge notizia che il sindaco di New York, Eric Leroy Adams, ha citato in giudizio tutti i colossi dei social – primo fra tutti Google – accusandoli di aver prodotto danni gravissimi a molti giovani americani, troppo spesso vittime di depressioni, affaticamenti fisici e nervosi o di averli addirittura spinti al suicidio. La cosa appare rivoluzionaria perché è la prima volta in assoluto che una istituzione pubblica assume una iniziativa nei confronti di queste realtà globali, ormai apparentemente inarrestabili. Non si dice nulla di nuovo, del resto, affermando che i cosiddetti “social” rappresentano in modo emblematico un ossimoro tipico del nostro tempo, tanto più pericoloso quanto più occulto. Infatti, a prima vista, sembrerebbe che essi siano in grado appunto di promuovere la socializzazione, la nascita e l’affermazione di un rapporto umano potenzialmente illimitato, aperto comunque a moltissime persone.
In realtà, si tratta di una affermazione epidermica che viene contraddetta dai fatti che, quotidianamente, si verificano e che ciascuno di noi può benissimo vedere, sol che lo voglia e non sia accecato da una preliminare e inconsapevole........
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