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Regno Unito: La dittatura di Starmer?

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28.10.2024

Il nuovo leader britannico, il primo ministro Keir Starmer, nel consolidato metodo dei dittatori comunisti, ha iniziato il suo primo mandato avviando una grande purga dei dissidenti britannici.

I manifestanti britannici, stigmatizzati come “teppisti di estrema Destra”, vengono messi dietro le sbarre più rapidamente di quanto i servizi carcerari possano assorbire. Più di un migliaio di persone sono state arrestate e più di 500 incriminate, in attesa di comparire davanti a una Corte di giustizia, chiuse nelle celle di polizia perché le prigioni hanno esaurito lo spazio. Come nella dittatura più navigata, anche minori e nonni sono stati arrestati dalla polizia per “disordini violenti”. Il minore più giovane arrestato e incriminato ha solo 11 anni.

Poiché le prigioni, già stracolme, non riescono a gestire l’improvviso afflusso di cosiddetti malpensanti condannati in massa, il segretario alla Giustizia Shabana Mahmood ha annunciato che per fare spazio ai dissidenti, questo mese verranno rilasciati anticipatamente dalle carceri circa 5.500 criminali, tra questi ci saranno coloro che sono stati “condannati per violenza e che stanno scontando una pena detentiva inferiore ai quattro anni, ma non chi sta scontando condanne più lunghe per violenze più gravi”, secondo quanto si legge sul Telegraph.

Gli arresti di massa e i processi avvengono in concomitanza al fatto che “la polizia consente sempre più ai molestatori sessuali e ai colpevoli di reati con coltello di sfuggire all’azione penale se chiedono scusa”, secondo quanto riportato il 26 agosto dal Telegraph, che continua dicendo:

“Più di 147 mila persone accusate di reati tra cui crimini sessuali, violenza e possesso di armi hanno ricevuto entro il mese di marzo delle community resolutions anziché essere perseguite penalmente. Tali resolutions non comportano un precedente penale. Secondo le linee guide della polizia, le community resolutions dovrebbero essere limitate ai crimini minori, con gli autori dei reati tenuti a scusarsi con le vittime, ad accettare la ‘responsabilità’ del loro reato e ad offrire una qualche forma di risarcimento. Ma le resolutions, che vengono emesse a discrezione dei singoli funzionari, sono aumentate del 40 per cento dal 2019, quando ne furono registrate 102.574, e ora sono quasi il doppio delle probabilità rispetto a una denuncia penale, secondo un’analisi dei dati del Ministero della Giustizia”.

I malpensanti britannici colpevoli di aver espresso la propria rabbia su Internet o di aver inveito contro gli agenti di polizia sono soggetti a standard completamente diversi, come dimostra la seguente lista selezionata di cittadini britannici di recente condannati a velocità record:

In un villaggio del Cheshire, Julie Sweeney, una nonna di 53 anni e badante del proprio marito, ha postato online parole di rabbia dopo l’uccisione di tre bambine a Southport per mano di Axel Rudakubana, un 17enne figlio di una coppia di immigrati ruandesi. “Non proteggete le moschee. Fatele saltare in aria con gli adulti al loro interno”, ha scritto la donna in un gruppo della comunità locale online. Definendo la Sweeney una “guerriera da tastiera”, il giudice Steven Everett Branding le ha detto che “anche persone come lei devono andare in prigione”.

Nel 2022, lo stesso giudice, in un caso riguardante un pedofilo 76enne che aveva scaricato da Internet materiale pedopornografico, aveva stabilito che “sarebbe inconcepibile mandarlo in prigione”.

Il marito della Sweeney ha raccontato come numerosi poliziotti fossero arrivati a bordo di tre volanti solo per arrestare sua moglie, la quale non aveva mai avuto a che fare con la legge e conduceva una “vita ritirata e tranquilla”. La donna ha spiegato alla polizia di aver pubblicato il commento in preda alla rabbia dopo l’omicidio delle tre bambine e di non aver “alcuna intenzione di incutere timore alla gente”. Si è anche scusata, dicendo ai funzionari di polizia che il suo commento era inammissibile e che avrebbe eliminato il suo account Facebook. È stata condannata a 15 mesi di prigione.

A differenza della Sweeney, Rudakubana, accusato dell’omicidio di tre ragazzine e del tentato omicidio di dieci persone, principalmente bambini, verrà processato solo nel gennaio 2025.

Un portavoce della polizia del Cheshire ha informato accuratamente l’opinione pubblica che la donna era stata........

© L'Opinione delle Libertà


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