Il terzo mandato del presidente De Luca
Il bellum intestinum tra De Luca e Schlein per la riconquista della Campania e lo strano caso delle leggi regionali sul terzo mandato
Vincenzo De Luca pretende il terzo mandato per continuare a governare la Campania, dopo aver capito che da Napoli a Roma, intesa come Palazzo Chigi, la distanza appare ormai incolmabile. Purtroppo Elly Schlein, la segretaria del partito di De Luca, è irremovibile. Due mandati e non più di due. Il presidente campano, anzi il presidentissimo, come, stando ai fatti, bisogna chiamarlo, ha reagito facendosi approvare, a tamburo battente, dal suo Consiglio regionale una leggina ad hoc che sembra uscita dal fantasioso giure di una “paglietta” di Castel Capuano. La guerra intestina combattuta dal cacicco locale (Schlein dixit!) contro la leader del Pd sarebbe dovuta finire con il cacicco sottomesso all’autorità centrale oppure espulso dal partito. Invece, no. La Schlein abbraccia una terza soluzione. Non fa niente. Il divieto del terzo mandato è una regola che vale per tutti. Ma un conto è la regola, un altro è l’applicazione. Il presidentissimo De Luca sarà pure un cacicco nella considerazione di Schlein, tuttavia non solo minaccia di presentarsi alle elezioni regionali per il terzo mandato ma pure senza la casacca del Pd.
Perciò contro il Pd: da esponente ad avversario. Un avversario politicamente tanto forte da riuscire a far votare la legge sul terzo mandato dai consiglieri regionali del Pd (un pugno sui denti di Schlein!) e approvare pure l’ineleggibilità dei sindaci per eliminare concorrenti scomodi: “in aggiunta al rotolo”, napoletanamente parlando. La Schlein ha inghiottito anche........
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