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Disastro immigrazione: il mondo fallito

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23.07.2024

Da quante linee di forza è composto l’universo migrante? E quali sono le direzioni principali e le ragioni dei flussi, perennemente dinamici, sempre in evoluzione e nella loro composizione mai uguali a se stessi, anche a poca distanza di tempo? In molte parti del mondo, soprattutto nel ramo più robusto della corrente migrante che punta dall’Africa verso il Vecchio Continente, transitando per Nazioni fallite del Sahel e del Magreb (Libia in testa a tutti), le statistiche registrano come a partire siano i più giovani e quelli che hanno in mille modi messo assieme il denaro necessario per pagare i trafficanti (come l’autotassazione di intere famiglie allargate). Sobbarcandosi così tutto il costo umano e materiale dei trasferimenti in terre desertiche e in mare, alla mercé delle bande di banditi e predoni, comprese le guardie di frontiera. E il tasso di mortalità relativo a queste trasferte della speranza non ha alcun peso per chi è determinato a partire a ogni costo. Tuttavia, il ragionamento da fare in merito è del tipo per assurdo, facendo un salto temporale di cinquanta anni in avanti, tenuto conto dell’inesorabile tasso di invecchiamento delle popolazioni autoctone europee, nonché dell’assoluta prevalenza della religione musulmana nella componente migrante. Quest’ultima, destinata in ipotesi, nel 2080, a divenire maggioritaria, avverando così lo scenario disegnato da Michel Houellebecq nel suo libro più famoso Sottomissione. Ora, la tanto temuta sostituzione etnica, che parla di numeri assoluti e non della composizione etnica, religiosa e linguistica delle nuove popolazioni, in realtà........

© L'Opinione delle Libertà


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