Aborto alla francese: più rossi che neri
A quanto pare, il verdetto elettorale del 30 giugno e del 7 luglio ha esorcizzato almeno per un anno (trascorso il quale si potranno indire nuove elezioni!) le Ombre nere di Francia, fulminate dalla “macronite”! A conti fatti, il fu Front National e i suoi alleati sono stati le vittime designate degli accordi di desistenza contro natura, ma miracolosamente rispettati. Tipo: il Diavolo rosso che cede il passo all’Acquasanta centrista moderata, e viceversa. Oggi, in base alla legge elettorale a doppio turno, è accaduto che chi ha stravinto al primo come raggruppamento sia diventato terzo al secondo. Del resto, “Le code électoral” (la legge elettorale francese) parla chiaro: per essere eletti al primo turno in un collegio elettorale occorre aver ottenuto la maggioranza dei voti, purché il totale dei consensi ricevuti non sia inferiore a un quarto degli elettori iscritti. Invece, al secondo turno è sufficiente la maggioranza relativa. Accade così, grazie a queste regole sui generis, che la destra lepenista abbia conquistato al primo turno soltanto 37 seggi con più di 9,3 milioni di voti (29,26 per cento) e soltanto 88 al secondo con 8,7 milioni di voti (32,05 per cento). E tutto ciò, a invarianza di votanti: 66,71 per cento al primo turno (rispetto a 49,3 milioni di iscritti del 30 giugno), contro il 66,63 al secondo, rispetto a 43,3 milioni di iscritti del 7 luglio, che sono 6........
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