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“Assassinio nella cattedrale”: l’arcivescovo e il re

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16.02.2024

L’eterna lotta tra potere temporale e spirituale. Chi vincerà tra i due? Il terzo di sicuro, quello cioè che saprà unire indissolubilmente i due aspetti, in seno al dogma religioso della Parola (di Dio) rivelata. E ne vediamo da qualche tempo l’immensa forza, quando si parla di fondamentalismo islamico. Ma, un tempo, è esistito anche il fondamentalismo cristiano. Come quello narrato da Thomas Stearns Eliot, in Assassinio nella cattedrale, che riproduce il dramma dell’uccisione, avvenuta nel 1170, dell’arcivescovo di Canterbury Thomas Becket per mano di quattro cavalieri del Re Enrico II. Oggi, lo spettacolo omonimo va in scena al Teatro Quirino Vittorio Gassman di Roma fino al 18 febbraio. Vengono messi in scena gli ultimi giorni di vita dell’arcivescovo, di ritorno dalla sua permanenza-esilio in Francia, durata sette anni.

E di questa vacatio sono dense le atmosfere della regia di Guglielmo Ferro, che ha il suo epicentro nei due cori, organizzati in base al numero perfetto del Trio. Il primo al femminile, laico, e il secondo al maschile, interno........

© L'Opinione delle Libertà


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