La posta in gioco con le prossime elezioni regionali
Quello che ci attende si profila un autunno caldo – non solo a causa delle immancabili mobilitazioni dei sindacati, ma anche per gli appuntamenti che riempiranno il calendario politico. Tra la fine di ottobre e la fine di novembre, infatti, quasi 7 milioni di cittadini voteranno per il rinnovo dei consigli regionali di Emilia-Romagna, Liguria e Umbria. Non sbilanciamoci: è azzardato definire questa tornata elettorale come un giudizio di metà mandato sul Governo in carica. Ma sarà una cartina al tornasole per verificare gli umori degli elettori. Risponderanno a un quesito fondamentale: credete che la vostra regione (e, indirettamente, il Paese) stiano percorrendo la strada giusta?
Due delle tre regioni chiamate alle urne sceglieranno il presidente prima della scadenza naturale della legislatura. Il voto anticipato in Liguria è una conseguenza dell’accanimento giudiziario nei confronti dell’ex presidente Giovanni Toti, indagato per un presunto caso di “corruzione” e costretto a dimettersi. Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna dal 22 dicembre 2014, ha lasciato l’incarico dopo essere stato eletto europarlamentare. L’Umbria, invece, si esprimerà al termine del mandato di Donatella Tesei, esponente della Lega. Se nel cuore verde d’Italia è confermata la candidatura della presidente uscente, in Liguria e in Emilia-Romagna il centrodestra ha privilegiato il mondo civico. Da un lato, ha investito sul sindaco di Genova Marco Bucci per scongiurare........
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