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Turchia: il futuro è nel Brics

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27.06.2024

Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, considerato il “becchino del laicismo kemalista” – in riferimento al laico fondatore della Repubblica di Turchia, 1923, Mustafa Kemal Atatürk – professando l’antisecolarismo a favore dell’islamizzazione della società, tratteggia la sempre maggiore distanza culturale dall’Europa. Una questione, quella dell’ingresso della Turchia nell’Unione europea che sta occupando da anni le reciproche diplomazie, ma che da anni non manifesta alcun avvicinamento di Ankara ai parametri minimi, soprattutto circa le libertà individuali e i Diritti umani, per poter fare ingresso nella Ue. Infatti le trattative diplomatiche turche, contrattate sui più disparati “tavoli internazionali”, dove gioca una politica estera senza pregiudizi geopolitici o vincoli, stanno distanziando decisamente Istanbul da Bruxelles. Inoltre, gli atteggiamenti di chi detiene il potere in Turchia mostrano sistematicamente una sorta di celebrazione quotidiana della sharia, la legge islamica. Ma un ulteriore fattore che non agevola una nitida visione del futuro politico di Erdoğan, si è riscontrata dopo la pesante sconfitta elettorale incassata nelle ultime elezioni amministrative del marzo 2024, in cui........

© L'Opinione delle Libertà


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