Il bizzarro mondo degli indignati contro la violenza
Nulla ci accomuna a Casapound. I contenuti politici e culturali su cui fonda l’organizzazione non sono i nostri. Men che meno possiamo accettare l’idea che, parafrasando Carl von Clausewitz, le aggressioni fisiche siano la continuazione della politica con altri mezzi. Tanto basta per condannare senza appello il comportamento violento tenuto, l’altro giorno, da due militanti del circolo torinese “Asso di Bastoni” frequentato da iscritti di Casapound che hanno picchiato il giornalista de La Stampa, Andrea Joly, reo – a dire degli aggressori – di aver ripreso con il cellulare le immagini della festa che i membri del circolo avevano organizzato sul marciapiedi davanti alla sede dell’associazione.
È stato un atto vile che non ammette giustificazione alcuna. Bel coraggio a mettersi in due contro uno. E poi dicono che loro, i camerati, sono per l’onore, per l’eroismo e per la giustizia. Ma di cosa parlano? Quando si comportano in modo tanto vigliacco dimostrano di non sapere neanche lontanamente cosa sia l’onore. Ciò premesso, diciamo chiaro e tondo che ugualmente ci fa schifo – per gli uditi più delicati: ci provoca disgusto – il teatrino che la sinistra, allenata alla sistematica manipolazione della realtà, ha inscenato per dare corpo alla patetica narrazione del pericolo fascista in agguato grazie alla presenza al Governo di partiti della destra. E ancor più schifo suscita il disgustoso doppiopesismo che la sinistra tutta, senza alcuna distinzione tra moderati e massimalisti radical-chic, applica rispetto alle manifestazioni di violenza a seconda che queste si originino nell’estrema destra o nell’estrema sinistra. Il povero Joly ha rimediato qualche leggera ammaccatura. Ma tanto è bastato a Elly Schlein e compagni per invocare........
© L'Opinione delle Libertà
visit website