«Una necessità è cara a tutti i sovranisti: avere dei nemici e, potendo, deportarli»
C’è un passaggio di J.R.R. Tolkien che, se letto, dovrebbe mettere fine agli equivoci che eleggono lo scrittore a simbolo delle destre. Viene dalla lettera 45 del 1941 e si trova nella raccolta “La realtà in trasparenza”. Il professor Tolkien, dunque, scrive al figlio: «Comunque in questa guerra io ho un bruciante risentimento privato, che mi renderebbe a 49 anni un soldato migliore di quanto non fossi a 22, contro quel dannato piccolo ignorante di Adolf Hitler […]. Sta rovinando, pervertendo, distruggendo e rendendo per sempre maledetto quel nobile spirito nordico, supremo contributo all’Europa, che io ho sempre amato e cercato di presentare in una giusta luce».
Le parole di Tolkien andrebbero sottoposte non solo alla nostra presidente del Consiglio, ma anche al vice di Donald Trump, J.D. Vance, che non da oggi dichiara di dovere gran parte della sua........
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