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Il punto più basso della Serie A è stato prendere una lezione dagli ultras

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14.05.2025

Nel codice non scritto del mondo ultras ci sono pochi termini che hanno un valore più forte di tutti gli altri. Quattro, massimo cinque capisaldi che sono i punti cardinali di chi passa le domeniche tra Autogrill, autostrade e curve degli stadi italiani: pioggia, neve, vento, freddo o caldo non importa. Tra questi, c’è la parola rispetto. In questi giorni, ha tenuto banco il caso della morte improvvisa del fisioterapista del Lecce, Graziano Fiorita. Un malore lo ha portato via alla sua famiglia e al club salentino a poche ore dal match che la squadra di Marco Giampaolo avrebbe dovuto giocare con l’Atalanta. Un lutto che la lega di Serie A non ha saputo affrontare con la delicatezza che si conviene in questi casi: per modi e per tempistiche. Colpa di un calendario troppo affollato, della mancanza di individuare delle possibili date per incastrare l’eventuale recupero di un Atalanta-Lecce qualunque. Per questo, trovato lo slot televisivo, la partita è stata posticipata soltanto di qualche ora, e non rinviata come richiesto dalla società pugliese. Al dolore, quindi si è aggiunta la mancanza di rispetto, che il club ha condannato con un duro comunicato, prima, e con una protesta vera in campo: durante la partita “dei valori calpestati” – così l’ha definita la società........

© L'Espresso