Omicidio Bonomelli: «Forse agli imputati conveniva che morisse»
IL PROCESSO. L’80enne fu narcotizzato: non sopravvisse. «Se si fosse risvegliato li avrebbe accusati della rapina». Per i 4 in Appello chiesta la conferma della condanna.
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Brescia
Il «nucleo Gherardi», lo chiama il sostituto pg Pier Umberto Vallerin. Padre, figlio e allora fidanzata di quest’ultimo, specializzati in rapine con il Rivotril, il farmaco narcotizzante somministrato di nascosto alle vittime per derubarle. Cinque colpi, uno anche ai danni di un’anziana zia finita in ospedale, l’ultimo costato invece la vita ad Angelo Bonomelli, 80 anni di Trescore, l’imprenditore delle onoranze funebri trovato morto nella sua auto l’8 novembre 2022 in un parcheggio di Entratico senza il cellulare, il portafogli con 120 euro e il suo inseparabile orologio d’oro Longines.
È un processo che si gioca su un labile confine giuridico, quello cominciato davanti alla Corte d’assise d’appello di Brescia. Da una parte la contestazione di omicidio volontario con dolo eventuale, reato riconosciuto dalla © L'Eco di Bergamo
