«Una briciola di casa e un sorriso per i bambini ricoverati in ospedale»
AMICI DELLA PEDIATRIA. Una storia di volontariato, presenza discreta, impegno e amore che prosegue da 35 anni.
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«Noi entriamo piano, con delicatezza, quasi in punta di piedi. Portiamo una briciola di casa in un posto per sua natura difficile come l’ospedale. A volte basta stare lì, senza domande. È un modo semplice di dire a ogni bambino, a ogni famiglia: non sei solo».
Inizia così la storia che l’associazione Amici della Pediatria scrive da 35 anni nei corridoi e nelle stanze dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo (e ancora prima agli Ospedali Riuniti). Così i volontari raccontano che cosa significhi aprire una porta, affacciarsi a un letto, e mettersi a disposizione di un piccolo paziente e della sua famiglia. Non cercano effetti speciali: costruiscono spazi e confini nuovi, in cui il dolore non cancella la possibilità di un sorriso. Trentacinque anni di gesti delicati, presenza discreta, con l’abilità di trasformare l’ordinario in straordinario: una lettura, un gioco diventano momenti in cui il cuore respira, prende coraggio e un po’ di leggerezza.
Ce lo raccontano tre donne, tre storie che intrecciano il volontariato con la quotidianità: Milena Lazzaroni, presidente dell’associazione, Stefania Madaschi e Mariella Raffaini, entrambe volontarie «storiche», impegnate da più di vent’anni. Ognuna porta un diverso modo di vivere il reparto, eppure le loro parole si compongono in un unico quadro, quello di un impegno fatto di empatia, attenzione e cura.
Milena racconta l’inizio di una «rivoluzione gentile» negli anni ’90. «Il professor Federico Bergonzi - spiega -, allora primario di Pediatria, ha intuito una necessità semplice, fino a quel momento mai considerata: un genitore deve poter restare accanto al proprio figlio 24 ore su 24. L’associazione, allora agli esordi e con risorse limitate, ha deciso quindi di investire nei letti per genitori. Un gesto concreto, che ha inaugurato un nuovo modo di vivere la cura, non solo tecniche e terapie ma presenza, conforto, vicinanza».
Nel tempo sono cresciuti i progetti e le anime dell’associazione: «È iniziato un percorso articolato - continua Milena - con tante attività e progetti orientati a migliorare la vita dei bambini ricoverati e dei loro........





















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