Bancarotta fraudolenta, imprenditori indagati: sequestro da 50 milioni
L’INDAGINE DELLA GDF. I due fratelli Vitali accusati di aver scisso una società in crisi spostando 31 milioni in una nuova e lasciando fallire la vecchia: l’ad era un ottantenne malato di Alzheimer.
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Avrebbero scisso una società decotta trasferendo tutti gli asset di valore in una nuova, creata ad hoc, lasciando in quella vecchia solo debiti per un passivo, all’atto del fallimento, di circa dieci milioni di euro. Soldi sottratti ai creditori, che sarebbero rimasti con il cerino in mano mentre nella nuova società sarebbero confluiti 31 milioni.
È l’accusa mossa ai fratelli Cristian, 50 anni di Cisano Bergamasco e Massimo Vitali, 56 anni di Bergamo, dai pm Maria Cristina Rota e Guido Schininà, che hanno coordinato le indagini della Guardia di Finanza. Sono accusati di bancarotta fraudolenta e documentale: Cristian in qualità di socio unico e amministratore unico di Vita Srl dall’8 agosto 2014 al 19 settembre 2016 e Massimo come presidente del Consiglio di amministrazione di........
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