L’odissea dei pendolari: «Al lavoro a 25 all’ora»
IL REPORTAGE. Quattro automobilisti e il percorso da «lumaca» dalle valli. I più lenti dalla Val Brembana: «Senza code avrei sei ore in più a settimana».
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Anche più di un’ora per percorrere 25 chilometri e arrivare sul posto di lavoro. E poi rientrare la sera, ancora a velocità di «lumaca». Dalle valli (Brembana, Seriana e Cavallina) alla città o nell’hinterland il tragitto è spesso un calvario. Così abbiamo chiesto ad alcuni pendolari di misurare i tempi di percorrenza e testimoniare la loro odissea quotidiana. Scoprendo anche che c’è chi si «diverte» da anni a quantificare le ore «buttate» in auto: ovvero la differenza tra il tempo impiegato realmente per andare e tornare dal lavoro e quello che sarebbe il tempo normale con strada libera, indicato dal navigatore e verificato realmente. Risultato: 6 ore perse ogni settimana, più di 24 ore libere in meno al mese. (così almeno negli ultimi mesi).
Lo ha fatto Edoardo Galizzi, tecnico informatico sessantenne di San Pellegrino, con sede di lavoro a Stezzano ma destinazioni spesso diverse la mattina. Percorre, da 40 anni, la statale 470 e poi la 470dir (Villa d’Almè-Dalmine), affidandosi al navigatore che, ultimamente, però, causa il caos nel tratto Sedrina-Almè, lo ha fatto deviare anche lungo la provinciale della Val Serina e a Selvino, per arrivare ad Albano. La tabella che ci ha fornito è sconfortante: si arriva a viaggiare a una velocità media di 22 chilometri orari (peraltro partendo probabilmente negli orari neppure peggiori). Si viaggia poi molto più piano tra Sedrina ed Almè (la mattina) e poi tra Valbrembo e Villa........





















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