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Il 25 aprile: «La storia corre veloce, ma libertà e giustizia sociale non sono valori negoziabili»

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26.04.2025

LA LIBERAZIONE. Carlo Salvioni, presidente del Comitato antifascista dal 2009: «In questi 80 anni i principi costituzionali si sono affermati ed estesi ma vanno sempre difesi. La piazza espressione di un pluralismo unitario».

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Non c’è 25 Aprile senza Carlo Salvioni. Anche stamattina il presidente del Comitato bergamasco antifascista prenderà la parola dal palco e coordinerà gli interventi. Nel 2009 - da avvocato ad avvocato - ha raccolto il testimone di Eugenio Bruni. «È ora che lo passi anche io», butta lì. In piazza, però, c’era anche da prima: «Dagli anni ’70 in poi ci sono stato più o meno sempre. Sono del ’41 e già a 20 anni militavo in Nuova Resistenza, l’organizzazione giovanile che si richiamava ai valori della Resistenza».

«Quando c’è un numero tondo è sempre un traguardo importante. È trascorso quasi un secolo dalla Liberazione, la storia ha avuto una grande accelerazione, gli equilibri usciti dalla guerra e dall’89 hanno avuto ulteriori modificazioni e altri........

© L'Eco di Bergamo