Daniele Novara: “Vi spiego perché l’esame di maturità è un rito folcloristico fuori dal tempo. Studenti, niente ansia: la vita è un’altra cosa” /
Maturità 2025, gli studenti pronti all'esame
Milano – “Abbiamo sempre ritenuto l’esame di maturità qualcosa di sacro e anche folcloristico. Come la scena di ‘Ecce Bombo’ di Nanni Moretti, quando lo studente si porta dietro l’amico poeta, sul quale ha scritto la tesina. Dovremmo spogliarlo di tutto questo significato”. Parola di Daniele Novara, pedagogista, counselor e formatore, che nel 1989 ha fondato il Centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti, di cui è tuttora direttore.
Quindi, che significato dovremmo dare all’esame di maturità?
“È un modo per concludere un percorso, anche se non si sa bene quale. L’età della scuola dell’obbligo è fino a 16 anni, quindi si tratta di una tappa che riguarda solo la fine delle superiori. Un momento convenzionale”.
Non segna il passaggio alla maturità?
“Ma quando mai! Le neuroscienze hanno procrastinato la fine dell’adolescenza al 23-25esimo anno di vita. Il concetto di maturità non si presta poi al discorso scolastico perché è un concetto psicologico. La scuola è impegnata nel farti imparare qualcosa. Purtroppo in una logica che riguarda nozioni, materie, conoscenze puramente informative, anziché la capacità di applicazione di quello che hai acquisito. Vale a dire il vero apprendimento. All’esame di scuola guida non basta la teoria ma devi dimostrare di saper affrontare il traffico e superare una prova applicativa. Invece, il concetto di esame di maturità è fermo a Giovanni Gentile”
Eppure ogni Governo fa una sua riforma della scuola e cambia questo esame.
........© Il Giorno
