Pagavano per uccidere a Sarajevo: inchiesta sui cecchini del weekend
Cittadini di Sarajevo si riforniscono d’acqua con la paura dei colpi di mortaio e del fuoco dei cecchini. L’assedio durò dal ’92 al ’96
Milano – Li chiamavano “i cecchini del weekend”, erano “tiratori turistici” che pagavano per sparare sugli abitanti di Sarajevo, tra cui donne e bambini, in un criminale tiro al bersaglio dalle colline attorno alla città sotto assedio. Cacciatori di uomini con la passione per le armi, coperture e soldi da spendere per un “safari” nel caos dei Balcani insanguinati dalla guerra negli anni ‘90. Tra loro ci sarebbero anche italiani, rimasti finora impuniti, che 30 anni fa avrebbero partecipato ai viaggi andata e ritorno, versando l’equivalente di 100mila euro di oggi a chi li organizzava, con Trieste come snodo per raggiungere dalla Lombardia o dal Triveneto prima Belgrado e poi Pale e Sarajevo, la loro destinazione, forse utilizzando i velivoli della ex compagnia aerea serba di charter Aviogenex. Lì si univano alle milizie serbo-bosniache responsabili del........





















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