La fuga silenziosa dalle Corti d’Appello. Carichi insostenibili e “ansia” da Pnrr
Sono il “buco nero” della giustizia italiana da dove chi può scappa quanto prima. Parliamo delle Corti d’appello, uffici giudiziari in passato molto ambiti ed in cui i magistrati arrivavano a fine carriera, dopo aver svolto almeno trent’anni di servizio in primo grado. Adesso, invece, sono posti da cui fuggire in tutti modi: cercando un incarico fuori ruolo al ministero della Giustizia o in qualche Commissione parlamentare, andando in pensione appena si hanno i requisiti, tornando alla originaria funzione in primo grado.
La fuga dalla Corti è un tema di cui nessuno parla. Il dibattito sulla giustizia è, come noto, monopolizzato da mesi esclusivamente sulla separazione delle carriere fra pm e giudici. La stessa Associazione nazionale magistrati, fra uno sciopero ed un sit-in di protesta, non sembra essere particolarmente interessata a ciò che sta accadendo nelle Corti d’appello. Un timido segnale c’è stato questa settimana durante il plenum del Csm quando Maurizio Carbone, togato progressista,........
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