Un altro suicidio in carcere: questa volta a Vasto. E sono 37 in sei mesi
Un altro suicidio dietro le sbarre. Un uomo di circa 40 anni, di origine magrebina, si è tolto la vita nella sua cella nella casa di lavoro di Vasto, in Abruzzo. Era detenuto nell’articolazione per la Tutela della salute mentale. È stato trovato impiccato, senza vita.
Il bilancio è drammatico: 37 detenuti morti suicidi nei primi sei mesi dell’anno. A loro si aggiungono un recluso ammesso al lavoro esterno, uno ospitato in una Rems, e tre operatori penitenziari che si sono tolti la vita. È una vera e propria strage silenziosa.
A lanciare l’allarme è Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria: «Il caldo record peggiora tutto, ma non è la causa. È solo il detonatore. I problemi sono altri, e sono vecchi».
A Vasto, i detenuti presenti sono 103, un numero non eccessivo. Ma il vero nodo è il personale. Servirebbero almeno 143 agenti. Ce ne sono solo 69. La struttura per la salute mentale dove si trovava il detenuto suicida, secondo De Fazio, «spesso resta scoperta, senza sorveglianza». Anche il personale dell’area educativa, dice ancora il sindacato, non è sempre presente nei giorni feriali.
«La Polizia penitenziaria è........
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