L'Italia alla Buchmesse di ieri e di oggi
Con una certa retorica così si presenta il "paese ospite" alla Buchmesse, la grande fiera del libro internazionale di Francoforte. "L’ orgoglio del passato e uno sguardo rivolto al futuro: dal 16 al 20 ottobre 2024, l’Italia è Ospite d’Onore. L’ ultima volta era successo nel 1988: una partecipazione che segnò l’apice di un’epoca d’oro per la letteratura italiana... Memore delle glorie del passato ma altrettanto determinata a guardare avanti, ora l'Italia si prepara al viaggio verso Francoforte con un motto che rappresenta il segreto del suo successo: Radici nel futuro".
"Radici nel futuro" è un bello slogan: la sua comprensione richiede un po' di sforzo. Proseguendo: "Ad oggi, la ricca e tradizionale cultura italiana ha prodotto cinque vincitori del Premio Nobel. Ma non è solo questo a distinguerla: si caratterizza anche per la sua vitalità e lungimiranza. Ciò è testimoniato anche dall’importanza economica internazionale di cui gode la scena letteraria italiana".
Venti premi Nobel ha vinto, complessivamente, l'Italia. Centosette la Germania. Intanto, l'inizio non è dei più positivi. La querelle Scurati-Saviano getta un'ombra sulla manifestazione. Un centinaio di autrici e autori e ospiti per ottanta incontri: durante la conferenza stampa di presentazione a Francoforte è stato annunciato il programma letterario e professionale a cura dell’Associazione Italiana Editori. Sono passati trentasei anni dal 1988, tanto tempo.
La nuova formula della Buchmesse fu messa a punto nel 1987, per ovviare a uno scarso interesse della città di Francoforte verso quella fiera, poco vissuta dalla città, in assenza di contenuti di cultura e spettacolo fuori dallo stretto contesto espositivo. L'Italia era il paese Ospite in grado di realizzare un grande padiglione nazionale attrattivo e molti eventi in città. I tre paesi selezionati come possibili “propulsori" per il rilancio della manifestazione furono allora l’Italia, la Francia e il Giappone. Ma i francesi optarono per il 1989, per far coincidere tutti gli eventi internazionali con il bicentenario della Rivoluzione francese. Il Giappone abbisognava di molto più tempo per preparazione e organizzazione. Le lodi da parte germanica alla creatività italiana furono innumerevoli, e, probabilmente, sincere, oltre che di........
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