Cittadinanze, Zoldo mette un freno: seicento euro per aprire la pratica
Seicento euro da pagare per chiedere in Comune il riconoscimento della cittadinanza italiana per “iure sanguinis”, ovvero in quanto discendenti di italiani, 300 per chiedere gli estratti di atti anagrafici risalenti ad oltre un secolo fa.
Il balzello reso possibile dalla nuova Finanziaria appena entrata in vigore non fermerà la marea di pratiche per il riconoscimento della cittadinanza in cui annaspano gli uffici comunali di Val di Zoldo ma almeno la rallenterà per un po’.
È lo spirito con cui il sindaco Camillo De Pellegrin annuncia che l’amministrazione, alla prima seduta di giunta utile, procederà senz’altro a cogliere l’opportunità prevista dalla finanziaria, introducendo senz’altro l’obbligo di pagamento dei due contributi.
Un annuncio che arriva dopo il ricorso di un oriundo contro il Comune di Seren del Grappa, che ha visto il Tar riconoscere le difficoltà degli enti locali a far fronte nei tempi previsti alla marea di pratiche per il riconoscimento di cittadinanza di oriundi.
«Con la nuova Finanziaria lo Stato ha voluto darci un contentino, la possibilità di introdurre il contributo da pagare per le pratiche di cittadinanza e le ricerche anagrafiche», allarga le braccia De Pellegrin, rimarcando che «questa cosa non........
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