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Regionali in Veneto, prove d’intesa a destra: «Il candidato non sarà un civico»

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Un candidato civico del centrodestra alla presidenza della Regione? No e poi no, è il coro unanime dei leader della coalizione, discorde su altri versanti, compatta nel sentenziare che al Veneto non serve «un dilettante allo sbaraglio» prestato alle istituzioni (imprenditore, accademico o scienziato che sia) bensì «un amministratore radicato sul territorio, capace di interagire con la comunità».

Parole di Luca De Carlo (FdI), Alberto Stefani (Lega), Piergiorgio Cortelazzo (Forza Italia) e Antonio De Poli (Udc), l’ideatore della Spring School, la scuola di formazione politica giovanile che, all’indomani del niet al terzo mandato ad opera della Corte costituzionale, ha riunito i parlamentari in un albergo di Gallio secondo un timing imprevedibile quanto allettante.

«Vertice pubblico del centrodestra», l’ha definito Luca Ubaldeschi, il direttore dei quotidiani Nem chiamato a coordinare un dibattito che ha preso le mosse dall’onore delle armi (frammisto a nostalgia e sollievo) al governatore più votato nella storia del giornalismo........

© Corriere delle Alpi