Editoriale La "missione" di essere comunità educante digitale
Il sostegno esplicito di Elon Musk al partito di estrema destra tedesco Afd in vista delle prossime elezioni segnala quanto i luoghi del dibattito e della formazione delle preferenze siano profondamente cambiati. La generazione dei nostri padri ha costruito la sua partecipazione politica tra sezioni di partito, parrocchie e tribune elettorali dove lo scambio avveniva in modo trasparente tra gruppi con identità e ruoli ben identificabili. Siamo ancora in quel mondo quando, andando in edicola o navigando nel digitale, scegliamo un quotidiano conoscendone visione e pensiero.
L’irruzione dei social media e dell’intelligenza artificiale ha certo reso molto più presente e interattivo quel villaggio globale salutato da McLuhan con l’avvento della televisione e prefigurato da Teihllard de Chardin con l’immagine della Noosfera; ma ha pure aumentato - e di molto - il rischio di “allucinazioni”, fake news e manipolazioni.
Sui social media non siamo solo telespettatori passivi: siamo tutti potenzialmente protagonisti, attivisti, editori. Possiamo trasmettere in tempo reale il nostro messaggio come in uno Speaker’s corner globale, reagiamo in tempo reale a quello che gli altri scrivono e dicono, siamo informati immediatamente su quanto accade nel mondo, possiamo commentare e condividere notizie. Ci imbattiamo........
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