Relazioni preventive Il senso della visita-lampo di Giorgia Meloni negli Stati Uniti
La brevissima visita a sorpresa di Giorgia Meloni al quartier generale del presidente americano entrante, a poche ore dall’arrivo in Italia del presidente uscente, e a due settimane dal passaggio di consegne tra i due, è stato un esercizio di alto equilibrismo diplomatico, i cui frutti si vedranno sul medio periodo. Bisognava comunque salvare le apparenze, anche se per quattro anni non ci si dovrà più preoccupare dei democratici Usa, nell’urgenza di fare un passo in avanti nel caso di Cecilia Sala. Lo stretto riserbo che ha accompagnato il colloquio di 90 minuti fra la nostra premier e Donald Trump si giustifica in questa chiave – la famiglia della giornalista detenuta senza motivo in Iran ha chiesto il silenzio stampa – e lascia aperte le più fantasiose interpretazioni. L’unica indiscrezione, rilanciata dall’agenzia di stampa Bloomberg, solitamente poco avvezza a scoop inventati, riguarda un potenziale accordo con la società SpaceX di Elon Musk per una fornitura di servizi di comunicazione ad alta sicurezza dal valore di 1,5 miliardi.
La discussione in casa nostra è subito divampata su questa circostanza, smentita dal governo, mancando probabilmente il punto essenziale del più vasto scenario di politica estera che il blitz di Meloni a Mar-a-Lago,........
© Avvenire
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